Gli scoiattoli di Fuerteventura
Piccoli, veloci e spavaldi, sono ormai vere e proprie attrazioni turistiche, fotografati da ogni angolazione. Abituati a considerare gli uomini come dispenser di alimenti, si avvicinano impavidi, prendendo il cibo direttamente dalle mani di chi glielo porge.
A volte penso a quanto siano coraggiosi: dal basso della loro statura devono vederci come enormi creature goffe e rumorose, 100 volte più grandi di loro.
Nonostante questo non esitano ad avvicinarsi a noi, cedendo alle lusinghe della gola. Gli scoiattoli devono difendersi dai corvi e da alcune specie di rapaci, che vigilano questi “incontri ravvicinati uomo/scoiattolo” pronti ad approfittare di un momento di distrazione di questi ultimi per assicurarsi un pasto.
Un ecosistema da proteggere
L’Unesco ha nominato Fuerteventura “Riserva della Biosfera”: questa qualifica definisce “aree di ecosistemi terrestri, costieri e marini in cui -grazie a un’appropriata gestione del territorio- si promuove la conservazione dell’ecosistema e la sua biodiversità con l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali.”
In molti punti panoramici a Fuerteventura sono posti cartelli con il divieto di dare cibo agli scoiattoli: mi hanno spiegato che questi roditori si stanno moltiplicando a velocità supersonica anche grazie all’abbondanza di cibo, e questo può alterare l’ecosistema. Gli scoiattoli si nutrono di frutta, semi, arbusti, insetti; il cibo cotto e raffinato è per loro innaturale.
Fuerteventura è un’isola desertica
Mentre turisti divertiti si fanno immortalare porgendo loro pane, gli scoiattoli rosicchiano e si ingozzano di cibi asciutti senza pensare che – data la scarsissima quantità di acqua a loro disposizione – difficilmente potranno dissetarsi quando ne avranno la necessità; questo è per me l’aspetto più dannoso di questo intervento umano. Per questo io agli scoiattoli porgo acqua, e non cibo.